Lepidotteri
Lepidotteri
(Lepidoptera)
Con la denominazione di lepidotteri, si indicano tutti gli insetti che allo stadio adulto sono chiamati genericamente farfalle. Sono fra i parassiti più frequenti e dannosi degli orti e dei giardini: non allo stato adulto, che di solito è di breve durata, ma allo stadio di larva. Alcune larve sono terricole e si cibano delle radici delle piante; altre, invece, attaccano foglie, fiori e frutti; altre, infine, scavano gallerie all'interno dei tronchi e dei rami degli alberi. In quest'ultimo caso l'attacco è rivelato dalla presenza di una polvere bruna alla base degli alberi; osservando i tronchi e i rami con una certa attenzione, non sarà difficile notare i fori praticati dall'insetto, dai quali, oltre alla polvere bruna, esce un liquido rossastro. Gli adulti dei lepidotteri sono assai numerosi, soprattutto nei mesi estivi, nei prati, negli orti e in pratica in tutti gli ambienti. Dopo essersi accoppiati, depongono uova sulle foglie, sulla corteccia degli alberi o nel terreno. Le larve che nascono restano in questo stadio per periodi più o meno lunghi, secondo la specie: da circa un mese a più di un anno; durante questo periodo si nutrono intensamente , producendo danni rilevanti. Le larve dei lepidotteri sono anche note con il nome di bruchi; sono cilindriche, pelose o glabre, mollicce. Posseggono generalmente 3 paia di zampe toraciche, terminanti con un uncino, e 5 paia di zampe addominali; i geometridi, o misurini, hanno solo 2 paia di zampe addominali. Spesso le larve secernano una bava, che, a contatto con l'aria, diventa seta e che l'insetto utilizza per formare ripari e per costruire il bozzolo in cui si trasforma in pupa.
La lotta contro questi pericolosi parassiti può essere compiuta direttamente, contro le larve, o indirettamente, contro gli adulti. Più frequentemente, però, si ricorre alla lotta contro le larve, che del resto hanno già efficaci nemici negli uccelli: le larve possono essere combattute con irrorazioni di prodotti insetticidi, che agiscono per contatto o per ingestione. Generalmente, la lotta non presenta gravi problemi, se le larve si trovano sulle foglie o sui rametti; in questo caso si possono avvelenare le foglie, di cui esse si cibano, o uccidere direttamente le larve con insetticidi ad azione per contatto. E' invece difficile intervenire efficacemente contro le larve di lepidotteri che siano in qualche modo protette: per esempio contro quelle che vivono entro ripari costituiti da parti della pianta, tenute unite da fili di seta prodotti dalla larva stessa; o contro quelle che vivono nel terreno o nei tronchi. Nel primo caso è necessario intervenire prima che si costruiscano le protezioni. Le larve che scavano gallerie nei tronchi si possono invece uccidere introducendo un lungo filo di ferro nel foro,oppure usando appositi fuscelli antitarlo, che, introdotti nel foro, sviluppano un gas letale per la larva. Contro le larve che vivono nel terreno, si può intervenire con mezzi meccanici, come lavorazioni di vario tipo, oppure con prodotti chimici.
Minatrice serpentina degli agrumi (Phyllocnistis citrella Stainton)
Foglia minata dalla larva minatrice serpentina degli agrumi
Minatrice serpentina degli agrumi
(Phyllocnistis citrella Stainton)
La minatrice serpentina degli agrumi è un parassita di recente introduzione in Italia. Si tratta di un microlepidottero minatore che vive in tutte le zone di coltivazione degli agrumi. Le larve depongono fino ad un centinaio di uova, penetrano nelle foglie, accartocciandole e facendole cadere, ma è possibile vederle sia su germogli che su frutti. Per scovare questa insidia è possibile riconoscerne le larve che solitamente si presentano di colore giallo e verde con una lunghezza di circa 3 millimetri. Ovviamente è importante combattere le minatrici non solo negli agrumeti ma anche in vivai e nuovi impianti dove questi insetti possono addentrarsi e riprodursi con facilità. In primis sono le larve ad arrecare danni alle foglie, facendole diventare deformi con classiche piegature del bordo che tendono ad arrotolarsi verso l’interno, spesso addirittura tendono ad ingiallirsi. Riguardo invece i frutti, il limone sembra essere l’agrume che subisce più danno insieme all’arancio. La minatrice può presentarsi in periodi che vanno dalla comparsa della primavera fino al tardo autunno. Per individuarle basta controllare le foglie e verificare se presentano delle “forme sinuose” tipiche delle larve.
2 CAPSULE A FEROMONI PER LA LOTTA CONTRO LA MINATRICE SERPENTINA DEGLI AGRUMI
Da utilizzare con la trappola ref. 8002 E 8005
Informazioni Generali: I feromoni sono delle sostanze volatili secrete generalmente dalle femmine degli insetti. Questi giocano un ruolo di riconoscibilità e di attrazione sessuale sui maschi, che possono individuarli anche a diversi chilometri di distanza.
Come utilizzare i feromoni contro gli insetti dannosi ?
Ad ogni specie di insetto dannoso corrisponde un feromone specifico. Il principio del trattamento consiste nell'attirare l'insetto maschio imitando il feromone emesso dalla femmina per intrappolarlo. Si evita in questo modo l'accoppiamento e quindi la riproduzione. Il maschio è imprigionato nella trappola ! Il maschio « sente » il feromone ! Crede di trovare la femmina. Le capsule imitano il feromone femminile e vengono piazzate nelle trappole per attirare i maschi. I maschi entrano nella trappola. Rimangono imprigionati. La riproduzione è fermata.
TRAPPOLA UNIVERSALE A FEROMONI Ecologica 100% Presto bio®
Ideale per la lotta contro il verme della ciliegia,il verme della prugna,il verme dell'oliva,il verme della mela, pera,e noce,la minatrice della castagna,la processionaria del pino.
La trappola a feromoni, un metodo ecologico al 100 %
Perfettamente efficace e rispettosa delle colture e del terreno, la trappola permette, con l’aggiunta di un attrattivo (il feromone), di distruggere selettivamente un grande numero di insetti dannosi maschi per impedire la riproduzione.
Tignola orientale (Cydia molesta)
Larva della tignola orientale
Tignola orientale
(Cydia molesta)
Cydia molesta è un lepidottero originario dell'Estremo Oriente. La specie è ampiamente diffusa in Asia, America, Australia ed Europa; attacca principalmente il pesco ma può danneggiare tutte le drupacee (susino, albicocco, mandorlo, ciliegio) e pomacee coltivate (melo, pero e cotogno). Ad attaccare le piante da frutto sono le larve che possono danneggiare i frutti in fase di maturazione, compromettendo il raccolto, oppure il germoglio provocandone il disseccamento. Sul pesco e sulle altre drupacee i danni sono rilevabili a carico dei germogli ma soprattutto sui frutti, nei quali le larve del fitofago scavano profonde gallerie. In primavera e in autunno quando le piante riprendono a vegetare, le larve minano i germogli penetrando attraverso i piccioli o le nervature principali delle foglie e scavano una galleria discendente che provoca il disseccamento dell'apice che assume un caratteristico aspetto a bandiera. L'attacco interessa gli apici non ancora lignificati e risulta di interesse economico soprattutto sulle piante in allevamento. Ogni larva, prima di raggiungere la maturità, danneggia più germogli. Le farfalle di cidia molesta si accoppiano durante la notte e depongono le uova sulle foglie della pianta. Questo insetto può fare fino a cinque generazioni all’anno. Il numero di uova deposte è variabile, la prima generazione di tignola orientale ne produce meno delle successive, per questo motivo è fondamentale un intervento tempestivo, che limiti il proliferare del lepidottero. I primi esemplari adulti si vedono volare ad aprile, la seconda generazione a giugno e da lì in poi le tignole estive e autunnali sono continuamente presenti fino all’autunno inoltrato quando si ritirano per svernare.
Tignola o Cidia delle susine (Cydia funebrana)
Danno prodotto dalla larva cidia delle susine
Tignola o Cidia delle susine
(Cydia funebrana)
La Tignola del Susino denominata anche Cidia del Susino è una farfalla appartenente all’ordine dei lepidotteri. Le sue dimensioni sono circa di 14mm di apertura alare con le ali anteriori di colore grigiastro e quelle alla base di colore bruno, sulle ali sono presenti macchie di colore biancastro. Le larve, che sono rosate o rossastre, hanno una lunghezza di circa 10-15 mm. Il danno si manifesta sui frutti ed è determinato dalle larve; queste si nutrono della polpa dei frutticini. Le larve scavano gallerie fino al nocciolo; queste gallerie vengono tappezzate di escrementi che rappresentano i residui dell'attività trofica. II frutto si deforma lievemente e può essere soggetto a marciumi fungini da Monilia. I frutti generalmente non raggiungono mai la completa maturazione e si ha quindi una cascola precoce. La Tignola del Susino sverna allo stadio di pupa o nel terreno o nella corteccia stessa delle piante ospiti. Lo sfarfallamento avviene in primavera e nei luoghi più freddi a inizio estate. La lotta e la difesa contro la Tignola del Susino segue i metodi di lotta integrata e guidata. Il primo elemento che viene applicato è la lotta con trappole sessuali che permette di identificare il momento esatto dell’accoppiamento e di poter regolare così i trattamenti da effettuare. Le trappole per la confusione sessuale vengono installate nel frutteto alla fine di aprile in genere ne bastano poche circa 1-2 per ettaro di coltivazione. La lotta chimica alla Tignola del Susino si effettua quando dalle trappole si contano in una settimana dai 5 ai 10 adulti. L’applicazione di prodotti attivi contro i lepidotteri viene in genere effettuata dopo 2-3 giorni dal rilevamento. La lotta naturale contro Tignola del Susino può essere fatta con il Bacillus thuringiensis attivo contro le larve.
Feromoni contro il verme della prugna e della susina
E' una farfalla la cui larva (verme) penetra all’interno del frutto a Primavera dove si sviluppa fino all’Autunno provocando notevoli danni : marciume, polpa mangiata, caduta del frutto. Il trattamento con i feromoni è una soluzione al 100% ecologica per eliminare questo insetto dannoso. Il principio è di imitare le sostanze volatili emessi dall’insetti femmine (feromone femminile) al fine di giocare un ruolo di riconoscibilità e di attrazione sessuale sui maschi. Questi sono attirati e si fanno intrappolare e eliminare. In questo modo si evita l’accoppiamento, la riproduzione e quindi la deposizione delle uova. I feromoni si utilizzano con una trappola
Tignola del porro (Acrolepiopsis assectella)
Vegetazione danneggiata dalla larva di tignola
Tignola del porro
(Acrolepiopsis assectella)
Le larve della tignola del porro sono lunghe dai 10 a 12 mm e di colore giallo-verdastro, l'adulto da 16 a 18 mm di apertura alare. Attacca in prevalenza il porro, meno frequentemente la cipolla, più raramente l'aglio. Le tignole del porro compie 5-6 generazioni all'anno con gli attacchi più pericolosi dagli inizi di luglio ai primi di agosto, operati dalle larve della terza generazione. Le larve nascono dopo 1-3 settimane e penetrano nelle foglie dove scavano gallerie parallele alle nervature per poi uscire dopo la prima età e condurre vita ectofita, (vegetale parassita esempio crittogama che vive sul corpo di altri organismi esempio fumaggine) effettuando erosioni a carico delle foglie centrali e scendendo sino al bulbo. Attraverso queste mine penetrano funghi e batteri che fanno marcire i fusti. Sulle piante che portano semi, le larve, concentrate alla base dell'infiorescenza, provocano la caduta massiccia dei peduncoli floreali. La perdita raggiunge anche il 70 o 90% della raccolta. Per la lotta contro la tignola seguire i voli degli adulti con trappole a feromoni sessuali. Intervenire nel periodo di nascita delle larve, soprattutto a partire dalla terza generazione, effettuando due trattamenti, distanziati fra loro di 10-15 giorni.
Tignola (Prays oleae Bern)
Danni causati dalla larva della tignola
Tignola
(Prays oleae Bern)
La Tignola dell'Olivo è una farfalla diffusa in tutte le zone olivicole italiane. L'adulto ha un'apertura alare di 11-14 mm, con ali argentate disseminate di punti neri. Le femmine depongono le uova fino a 300 sui bottoni fiorali. Le larve mature di circa 8 mm di lunghezza danneggiano fiori, frutti e sulle foglie; tuttavia l'infestazione delle foglie e di una buona percentuale dei fiori non arreca danni apprezzabili, mentre l'attacco ai frutti è particolarmente pericoloso. I danni sono causati dall'attività trofica delle larve, in modo particolare: le larve della prima generazione penetrano internamente ai boccioli fiorali, distruggendo i vari organi riproduttivi; le larve della seconda generazione che sono le più pericolose, attaccano i frutticini quando le loro dimensioni sono di circa 5 mm di diametro; le larve scavano gallerie nei frutticini fino ad arrivare all'endocarpo, provocando la cascola anticipata del frutto stesso; le larve della terza generazione scavano tortuose gallerie nel parenchima fogliare; a maturità le foglie vengono erose dall'esterno. Alla fine di maggio o ai primi di giugno, dopo aver danneggiato mediamente 10-20 fiori, si incrisalidano in mezzo alle parti danneggiate.
Cemiostoma (Leucoptera malifoliella)
Mine di cemiostoma
Il Cemiostoma è uno dei microlepidotteri minatori fogliari del Melo. Gli adulti di questo insetto sono delle farfalline di 7-8 mm di apertura alare. Le larve, giallo-verdastre, hanno una lunghezza di circa 3-4 mm; esse sono endofite, vivono cioè nel mesofillo fogliare. Le uova sono biancastre e, generalmente, incollate nella pagina inferiore delle foglie. Il danno si localizza nelle foglie dove le larve si sviluppano nel mesofillo, scavando caratteristiche gallerie spiralate a cerchi concentrici. A volte le crisalidi delle generazioni estive si formano nella parte calicina del frutto, dove rimangono fino alla raccolta; queste infestazioni, di per sé non dannose alla qualità del frutto, ne limitano la commercializzazione perché ne pregiudicano l'esportazione all'estero. Mediamente l'insetto compie 4 generazioni tuttavia in particolari condizioni climatiche le generazioni possono scendere a 2-3 oppure salire a 5. Le crisalidi invernano, le farfalle appaiono in aprile e depongono le uova. Lo sviluppo larvale si completa in giugno. I bruchi della seconda generazione portano gli stessi danni dalla metà di luglio agli inizi di settembre. Le larve più precoci si crisalidano e danno vita ad una terza generazione parziale agli inizi di agosto. La lotta contro il Cemiostoma è di natura chimica; si attua con criteri di lotta guidata basati sul monitoraggio ambientale mediante campionamento o con trappole sessuali che verificano il momento dello sfarfallamento.
Tignola della patata (Phthorimaea operculella)
Tubero danneggiato dalla larva di tignola
Tignola della patata
(Phthorimaea operculella)
La tignola della patata è una piccola farfalla originaria del Sud America che attacca la patata e le altre solanacee coltivate pomodoro e melanzana. In Italia è arrivata nella prima parte del secolo scorso grazie al commercio dei tuberi infestati. Gli adulti circa 12-15 mm di apertura alare sono delle farfalle con ali anteriori di colore grigio-brunastro, che presentano delle punteggiature nerastre sparse. Le larve circa 10-12 mm di lunghezza sono biancastre, con sfumature dorsali rosee o brunastre. Dalla coltura viene attaccata sia la parte aerea che i tuberi nella fase precedentemente alla raccolta. Ma mentre i danni fogliari, pur importanti nelle aree tropicali, nei nostri territori sono sempre risultati di lieve identità, molto più gravi gli attacchi ai tuberi in prossimità della raccolta. Quando la larva sguscia da un uovo che è stato deposto direttamente sul tubero, vi penetra e scava una serie di gallerie più o meno superficiali. In caso di forti infestazioni è possibile trovare all’interno del tubero alcune decine di larve in gallerie non comunicanti tra di loro. I tuberi, dove si ha il maggior danno, possono essere attaccati sia in campo che in magazzino, durante la conservazione. Nel corso dell'anno si possono avere da 3 a 6 generazioni; tuttavia in ambienti molto caldi il numero delle generazioni può essere anche superiore. La sopravvivenza di uova e larve entro i tuberi rimasti in campo o delle pupe nel terreno, si riduce drasticamente negli inverni con temperature costantemente rigidi mentre viene favorita da inverni miti o dall’alternanza di brevi periodi di freddo fino a –5 °C con periodi più caldi. Per realizzare la difesa e valutare l’incidenza degli attacchi di tignola è importante il monitoraggio di campo che va realizzato impiegando le apposite trappole a feromoni sessuale.
Ecofillembio (Oecophyllembius latifoliellus)
Mina di ecofillembio
Tortrice del pisello (Cydia nigricana)
Danni della larva tortrice
Tortrice del pisello
(Cydia nigricana)
Ogni bruco danneggia fino a 6 grani ma 1 o 2 soltanto vengono rosicchiati in maniera più forte. L'adulto di 15 mm di apertura alare antenne lunghe. Ali anteriori di colore bruno olivastro più o meno scuro con dei riflessi giallo ocra che presentano sui bordi delle macchie bianche e gialle. Le larve bianco giallastro misura al suo completo sviluppo da 13 a 18 mm di lunghezza. Testa e placca toracica bruno chiare. Agli inizi di maggio il bruco abbandona il suo bozzolo di invernazione, si crisalida in un bozzolo leggero sulla superficie del suolo e passa alla ninfosi. La schiusura ed il volo delle farfalle verso le colture di Piselli cominciano alla fine di maggio, e coincidono con l' inizio della fioritura e proseguono fino a luglio. Le piante attaccate sono: i Piselli, la Cicerchia, la Veccia il Trifoglio, la Lenticchia. L'adulto ricerca rifugi non ventilati a vegetazione densa. È attivo nel pomeriggio, quando la temperatura supera i 17°C. la deposizione si scagliona dai 5 agli 11 giorni dopo la nascita dell'adulto. la femmina depone da 1 a 3 uova sulle stipole, sulle fogliole o sui baccelli. La durata dell'evoluzione embrionale da 1 a 3 settimane a seconda delle temperature. Il bruco passa prima un breve periodo in movimento (1 giorno) prima di penetrare in un giovane baccello. Lo sviluppo larvale dura dai 18 ai 30 gg, poi la larva abbandona il baccello e migra nel suolo dove tesse un bozzolo fatto da particelle di terra agglomerate e nel quale poi inverna.
Carpocapsa (Cydia pomonella)
Frutto infestato dalla carpocapsa
Carpocapsa (Cydia pomonella)
La Carpocapsa è uno degli insetti più dannosi per le Pomacee; le sue larve, carpofaghe, danneggiano direttamente i frutti, provocando gravi perdite produttive, sia nella qualità che nella quantità, per la frutticoltura mondiale delle Pomacee. Può comunque attaccare anche altre specie quali cotogno, sorbo, nespolo, noce, kaki e più raramente albicocco, susino e pesco. II danno è determinato dagli stadi larvali che, essendo carpofagi, penetrano nei frutti in qualsiasi momento del loro accrescimento e maturazione scavando gallerie nella polpa. Nei nostri ambienti C. pomonella svolge tre generazioni all'anno e sverna come larva matura in diapausa dentro un bozzolo posto nelle anfrattuosità del tronco o nel terreno. Il danno è la conseguenza dell'attività trofica delle larve che provocano sia cascola diretta dei frutti colpiti, sia gravi deprezzamenti di quelli non caduti che non possono essere commercializzati. L'incrisalidamento ha luogo in marzo-aprile e i primi adulti compaiono, a seconda delle condizioni ambientali a partire da metà aprile. Gli adulti sono farfalline di colore bruno con un'apertura alare di circa 20 mm. Le uova vengono deposte isolatamente e quelle della prima generazione vengono deposte per lo più sulle foglie o sui rametti in vicinanza delle fruttificazioni. Dalle uova sgusciano le larve neonate che trascorrono alcuni giorni all'esterno spostandosi su foglie e rametti prima di penetrare nei frutti. Gli adulti di seconda generazione compaiono da fine giugno a tutto agosto e oltre, con un picco massimo nella prima decade di luglio. Il terzo sfarfallamento inizia da metà agosto, sovrapponendosi talvolta al secondo. La terza e ultima generazione di larve completa lo sviluppo nei frutti in maturazione per poi entrare in diapausa.
Rimedio
ZAPI Insetticida universale abbattente Mavrik 20EW - 25ml
Zapi Universale Abbattente Mavrik 20 ew - Insetticida aficida azione rapida.
Punti di forza:
- Elevata azione Aficida
- Più gentile verso le Api
- Vasto impiego: oltre 30 Colture
- Ampio spettro: afidi , cimici, lepidotteri, acari
Formulazione: Emulsione acquosa.
Campo d'impiego: pomacee, drupacee , vite (da vino e da tavola) patata, carota e bietola rossa, cetriolo, cetriolino, zucchino, melone, melanzana, cavoli, lattughe e simili, legumi da consumo fresco senza baccello ed essiccati, fragola, carciofo, colture floreali e ornamentali.
Lotta contro: afidi, ditteri cecidomici, lepidotteri, cimici, forme mobili giovanili di cocciniglie e psille, tripidi, mosca della frutta, cicaline, dorifora, miridi, minatori fogliari, coleotteri, acari.
Dosi consigliate: 2–8 / ml 10 lt acqua a seconda della coltura.
Registrazione: MAVRIK® 20 EW – Reg. n. 9800 del 02/11/1998 - Prodotto Fitosanitario
Cnefasia (Cnephasia incertana Treits)
Larva di cnefasia
Cnefasia
(Cnephasia incertana Treits)
Cnephasia è una falena della famiglia Tortricidae, la prima specie origina infestazioni di scarsa entità. Le femmine depongono le uova nelle screpolature corticali di piante arboree. Le larve, nate dopo circa 15 giorni d'incubazione, rimangono in diapausa riparate nelle screpolature corticali e verso la metà di marzo fuoriescono. Appese ad un filo sericeo vengono trasportate dal vento su svariate piante ospiti, fragola compresa. L'incrisalidamento avviene nell'ultima decade di aprile. Intervenire alla comparsa delle infestazioni larvali con Bacillus thuringiensis.
Raupenfrei, XenTari, antiparassitario biologico contro i bruchi, a base di bacillus thuringiensis, 25 grammi (etichetta in lingua italiana non garantita)
- Raupenfrei XenTari:540 g/kg con bacillus thuringiensis sottospecie aizawai. Confezione:da 25 grammi.
- Prodotto biologico contro bruchi nocivi per frutta, verdura, piante ornamentali e vigne.
- Non nuoce alle api
- Applicazione consentita da parte di utenti non professionali.
Raupenfrei XenTari:
540 g/kg di Bacillus thuringiensis sottospecie aizawai. Prodotto biologico contro i bruchi dannosi per piante ornamentali, frutta, verdura e vigne. Delicato, non nocivo alle api. Applicazione consentita da parte di utenti non professionali.Piante ornamentali: sciogliere 1 grammo in 1 litro di acqua. Ortaggi: contro le larve di falene, 1-3 g, contro altri tipi di larve di farfalle nocive (ad esempiofarfalla cavolaia) sciogliere 1 grammo in 1 litro di acqua. Alberi da frutto: contro larve di farfalla, 1 grammo in 1 litro di acqua. Vigne: contro le larve dannose per i grappoli (tignole della vite) sciogliere 1-3 grammi in 1 litro di acqua.
Tempo di attesa.Piante ornamentali: nessuno; ortaggi:9 giorni; alberi da frutto:5 giorni. Conservazione: conservare in luogo fresco e asciutto.
Utilizzare con cautela.Prima dell'uso leggere l'etichetta e le informazioni sul prodotto (lingua italiana non garantita).Osservare le avvertenze e i simboli di avvertenza nelle istruzioni per l'uso.
# NB 6641:Non dannoso per le api (B4).
Numero di autorizzazione:024426-00.
Apatele (Apatele rumicis)
Larva di apatele
Agrocola (Agrochola lychnidis)
Larva di agrocola
Nottua gialla del pomodoro
(Heliothis armigera)
Larva di nottua gialla del pomodoro
Conopia o sesia del Kaki
(Synanthedon spuleri Fuchs)
Larva sesia del Kaki
Bombice gallonato (Malacosoma neustria)
Larva bombice gallonato
Zeuzera (Zeuzera pyrina)
Larva di zeuzera
Tortrice verde scura (Hedya nubiferana)
Larva di Tortrice verde scura
Tortrice grigio-violacea (Archips xylosteanus)
Larva di Tortrice grigio-violacea
Tignola delle foglie del Melo e del Ciliegio (Choreutis pariana)
Larva di Tignola delle foglie del Melo e del Ciliegio
Ragna del Melo (Yponomeuta malinellus)
Germoglio infestato dalla larva ragna del Melo
Falene defogliatrici (Lycia hirtaria)
Larva di falena defogliatrici
Orgia (Orgyia antiqua)
Larve di orgia
Falena angolosa (Calliclystis rectangulata)
Larva della falena angolosa
ZAPI Insetticida universale abbattente Mavrik 20EW - 10ml
Zapi Universale Abbattente Mavrik 20 ew - Insetticida aficida azione rapida.
Punti di forza:
- Elevata azione Aficida
- Più gentile verso le Api
- Vasto impiego: oltre 30 Colture
- Ampio spettro: afidi , cimici, lepidotteri, acari
- Formulazione: Emulsione acquosa.
Campo d'impiego: pomacee, drupacee , vite (da vino e da tavola) patata, carota e bietola rossa, cetriolo, cetriolino, zucchino, melone, melanzana, cavoli, lattughe e simili, legumi da consumo fresco senza baccello ed essiccati, fragola, carciofo, colture floreali e ornamentali.
Lotta contro: afidi, ditteri cecidomici, lepidotteri, cimici, forme mobili giovanili di cocciniglie e psille, tripidi, mosca della frutta, cicaline, dorifora, miridi, minatori fogliari, coleotteri, acari.
Dosi consigliate: 2–8 / ml 10 lt acqua a seconda della coltura.
Registrazione: MAVRIK® 20 EW – Reg. n. 9800 del 02/11/1998 - Prodotto Fitosanitario
Morimo (Morimus asper)
Larva di morimo
Piralidi delle noci (Ectomyelois ceratoniae)
Larva di piralidi delle noci
Margaronia (Palpita unionalis)
Olivo danneggiato dalla larva margaronia
Saturnia del pero (Saturnia pyri)
Larva di saturnia del pero
Sfingi della Vite (Deilephila elpenor)
Larva di Sfingi della vite
Tignoletta della Vite (Lobesia botrana)
Danni causati dalla larva tignoletta della vite
Eulia (Argyrotaenia pulchellana)
Danni della larva eulia
Piralide del mais (Ostrinia nubilalis)
Danni provocati dalla larva piralide del mais
Cacecia dei germogli (Archips rosanus)
Danni provocati dalla larva cacecia dei germogli
Tignola della zagara (Prays citri Millière)
Danni provocati dalla larva tignola della zagara
Bombice foglia di quercia
(Gastropacha quercifolia)
Larva di Bombice foglia di quercia
Rimedio
PROTECT GARDEN DECIS 15 EW Hobby PFnPE insetticida a Largo Spettro d'azione 250 ML deltametrina
Insetticida piretroide a base di Deltametrina che coniuga l'ottimo effetto abbattente, rapidità d'azione e breve intervallo di carenza su svariati insetti. Infatti è attivo afidi, mosca bianca, larve di lepidotteri, mosca dell'olivo, dori Agisce rapidamente su numerosi insetti Protegge frutta e ortaggi Conitene misurino dosatore Pochi giorni di carenza su molte colture Dove si usa Piante da frutto Ortaggi Modalità d'impiego Metodo di applicazione: Spray Diluire 5 ml di Decis 15 EW Hobby PFnPE in 10 L d'acqua e spruzzarlo sulla vegetazione effettuando una completa bagnatura della pianta. Se necessario ripetere il trattamento dopo 7-14 giorni. Massimo 3 trattamenti all'anno Principio attivo g 1,47 di deltametrina pura (15 g/l) Precauzioni per l'uso Prodotto da usare con prudenza e da tenere fuori dalla portata dei bambini. Per evitare rischi per la salute umana e per l'ambiente, seguire le istruzioni per l'uso riportate sulla confezione
Recurvaria (Recurvaria nanella)
Larva di recurvaria
Anarsia (Anarsia lineatella Zeller)
Danni provocati dalla larva anarsia
Podalirio (Iphiclides podalirius)
Larva di podalirio
Adulto rodilegno rosso (Cossus cossus)
Larve di rodilegno rosso
Adulto di limantria (Lymantria dispar)
Larva di limantria
Adulto di euprottide (Euproctis chrysorrhoea)
Larva di euprottide
Adulto di ifantria (Hyphantria cunea Drury)
Larva di ifantria
Diloba (Diloba caeruleocephala)
Larva di Diloba
Rimedio
Zapi Insetticida Bassa Carenza Biologico 100 Ml Pyganic 1.4
Punti di forza:
• Per uso biologico
• Ampia gamma d’insetti
• Vasto campo d’impiego
• Bassa carenza
Formulazione: liquido concentrato emulsionabile. Contiene misurino.
Campo d’impiego: fruttiferi (pomacee, drupacee, agrumi, ciliegio, vite, ortaggi (pomodoro, melanzana, peperone, cucurbitacee, cavolo, fagiolo, pisello, spinacio), fragola, floreali e ornamentali.
Lotta contro: afidi, aleurodidi, dorifora, tripidi, mosche degli ortaggi, cimici, cavolaia, tignole, piralide, cicaline, tentredini, psille, tingidi, mosche della frutta, altica, metcalfa, lepidotteri defogliatori, coleotteri defogliatori, formiche.
Dosi consigliate: 16-24 ml/10 lt acqua.
Tignola del fico (Choreutis nemorana)
Foglie danneggiate dalla tignola del fico
Nottue terricole (Agrotis ipsilon)
Larva di nottue terricole
Coristoneura (Choristoneura lafauryana)
Larva di coristoneura
Ancilis (Ancylis comptana)
Larva di ancilis
Pandemis (Pandemis dumetana)
Larva di pandemis
Nottue (Noctua pronuba)
Larva di nottue
Zigena (Theresimima ampelophaga)
Larva di zigena
Rimedio
Vebi - Abanto Piretro Naturale 20ml
Abanto - Piretro Naturale è un insetticida polivalente a base di olio vegetale dall'elevato potere abbattente. Questa particolare formulazione consente l'impiego del prodotto in agricoltura biologica. La scarsa persistenza ed il profilo tossicologico del Piretro consente l'utilizzo di ABANTO-PIRETRO NATURALE anche in prossimità del lancio degli insetti utili o bombi impollinatori. ABANTO-PIRETRO NATURALE è registrato su numerose colture sia arboree che erbacee.
Efficace contro ogni tipo di parassita come Cocciniglie, Afidi, Psilla, Tignole, uova di Lepidotteri, Acari, Eriofidi, Cicaline, Metcalfa, Tripidi, Cotonello, Minatori fogliari, Cimice verde, Aleurodidi, Iceria, Mosca bianca, Coleotteri, Ditteri minatori, Lepidotteri, uova di Dorifora, Psille, Tingidi, Cleono, Lisso, Altica, Pegonia betae, Casside, Atomaria, Piralide, Nottue, larve di ifantria.
Composizione: Piretrine pure 4,27 g (40 g/l), Coformulanti q.b. a 100 g.
I trattamenti devono essere eseguiti con un intervallo minimo di 7 giorni, in giornate di tempo buono, possibilmente la sera e comunque nelle ore più fresche.
- Pomodoro, melanzana e peperone (Aleurodidi): 75-90 ml/hl, Volume d'acqua 8-10 hl/ha 1 giorno
- Cetriolo e zucchino (Aleurodidi): 75-90 ml/hl, Volume d'acqua 8-10 hl/ha 1 giorno
- Melone, zucca e cocomero (Aleurodidi): 75-90 ml/hl Volume d'acqua 8-10 hl/ha 1 giorno
- Lattuga e insalate (Afidi): 75-90 ml/hl Volume d'acqua 6,5-8 hl/ha 2 giorni
- Spinaci e simili (Afidi): 75-90 ml/hl, Volume d'acqua 6,5-8 hl/ha 2 giorni
- Drupacee (Afidi): 75-90 ml/hl Volume d'acqua 8-10 hl/ha 3 giorni
- Vite da tavola e da vino (Cicaline e Scafoideo della vite): 75-90 ml/hl Volume d'acqua 8-10 hl/ha 3 giorniReg. Min. della Salute N. 15779 del 11/04/2013